Mamma

Mamma.

Mano a mano che si mettono a fuoco immagini del passato, compaiono sempre più nitidi i meccanismi, le “imposizioni”, i blocchi, gli irretimenti e tutto ciò che può distogliere dalla realtà.
Nascono quindi fraintendimenti, odio, rancore, indifferenza. Questo succede se ci si ferma alla sfocata superficie delle cose, delle persone, dei genitori.
Io non ho molti ricordi della mia infanzia, ho solo dei flash di azioni e momenti. Lentamente ma inesorabilmente, dopo averli consciamente o inconsciamente cancellati, ho scelto di aprire quei cassetti della mente e di andarli a recuperare. Pensavo che seppellirli, fosse il modo migliore di dire basta ad un passato apparentemente difficile e triste.
Invece no.
Ieri ho incontrato dopo più di due anni di rancore e rabbie, sommati ad altri momenti difficili, mia mamma.
Abbiamo riso, pianto, parlato ed ho chiesto scusa più volte. Io, ho fatto una piccola parte, ho smosso le Energie che sono riuscito a smuovere. Ho avuto ricordi di momenti di amore, tenerezza e accoglienza. Ho anche ricordi di rabbia e odio, ma quella era una vecchia consapevolezza. Ora, è diverso. Non dico che sia tutto rose e fiori ma, qualcosa, almeno da parte mia, si è smosso. Anzi, ho fatto in modo di smuoverlo!
Prima di abbracciarla, congedandomi, le ho detto che è la mamma migliore che io potessi avere.
Questa notte, ho dormito a casa sua, nel suo divano letto e, di fronte a me, due coppe.
Due coppe vinte da lei che amava giocare alle bocce.
Due fiamme verdi create da lei con bottiglie di plastica.
Ha fatto questo, una volta in pensione. Prima, non poteva.

Sei la migliore mamma che io potessi avere.

Grazie

Simone

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